mercoledì 28 novembre 2007

Convegno Web 2.0

Il presidente dell'Ars Miccichè: la Sicilia può rappresentare la locomotiva del cambiamento
PALERMO. “Per essere moderni, non bisogna aspettare che gli altri ti autorizzino ad esserlo. Bisogna esserlo! E, al di là di quanto noi siciliani crediamo, la Sicilia può rappresentare la locomotiva di un cambiamento italiano. Forse perché più di altri ne sentiamo la necessità, forse perché non abbiamo più voglia di essere riconosciuti come quelli della terra di mafia e, per fortuna, anche di antimafia”. Lo ha detto il presidente dell’Assemblea regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè (nella foto), leader siciliano di Forza Italia, durante il suo intervento al convegno Internet è cambiato. Sicilia 2.0. Sviluppo, lavoro, opportunità per le imprese, organizzato dall’Assemblea regionale Siciliana e dall’Università di Palermo, che si è tenuto ieri pomeriggio nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo.
“Oggi più che mai – ha sottolineato Miccichè – l’innovazione e la tecnologia stanno alla base della crescita sociale e dello sviluppo economico di ogni Paese. La velocità con cui circolano le informazioni e il grado di accessibilità delle stesse sono elementi determinanti nei processi di sviluppo economico e sociale. Questo convegno – continua Miccichè – vuole rappresentare la tappa iniziale di un percorso nuovo che deve intraprendere la nostra Regione. Un cammino che consenta, attraverso le tecnologie applicate alla comunicazione, di valorizzare il patrimonio culturale, artistico, naturalisti e soprattutto di valorizzare il più grande patrimonio che la Sicilia possiede, che è quello umano”.
“Abbiamo scelto di chiamare il convegno ‘Sicilia 2.0’ – ha detto il Presidente dell’ARS – perché vogliamo essere protagonisti di una nuova stagione dello sviluppo regionale. Così come il Web è entrato nella stagione del 2.0, anche la nostra Regione deve entrare in una nuova fase; è arrivato il momento di comunicare il vero volto della Sicilia che certamente non è quello raccontata dalle fiction televisive e da alcuni romanzi, ma che spesso non è nemmeno quello raccontato dai telegiornali. C’è una generazione di siciliani – aggiunge Miccichè – che utilizza le tecnologie, che conosce una lingua straniera, che si distingue nel mondo dello studio e del lavoro, che vive nella legalità, che ha a cuore il futuro della propria Regione. La presenza di questi siciliani è il segno tangibile che il cammino verso la ‘Sicilia 2.0’ è iniziato. È su questa generazione che la nostra Regione dovrà fondare il suo futuro. Dobbiamo essere consapevoli, – ha ribadito Miccichè – e nello stesso tempo fiduciosi, che il futuro di questa Regione passa sempre di più dalla nostre mani”.
“La presenza oggi, qui, di aziende internazionali del calibro di Google, Apple, Yahoo, Vivendi e, inoltre, l’esperienza di eccelenza rappresentata da TGCom e Clandestinoweb è per noi molto significativa. Mi piacerebbe – ha sottolineato il presidente dell’ARS – che queste aziende condividessero questo progetto e ci supportassero a realizzare la ‘Sicilia 2.0’. Una Sicilia che, da qui a qualche anno, dovrà diventare una piattaforma tecnologica nel campo della società dell’informazione”.
“Dobbiamo – continua – accorciare la distanza che separa cittadini, aziende, burocrazia, università e politica. Con un clic ogni cittadino dovrà essere in condizione di entrare in contatto con un ente pubblico per richiedere un documento, con un politico per porgli una domanda, con un’azienda per proporre la propria candidatura, con altri cittadini per dibattere un problema. Sicilia 2.0 deve essere occhio attento e critico, forse anche provocatorio nei confronti dei siciliani e anche nei confronti delle aziende oggi presenti e rappresentate ai più alti livelli”. “
Attraverso l’entrata dell’ARS in "Second Life" – informa Miccichè – che avverrà all’inizio del prossimo anno, mi propongo di offrire a tutti voi uno spaccato reale della Pubblica Amministrazione. È per questo che il Palazzo in ‘Second Life’ lo immagino senza niente intorno, come fosse su una nuvola, sino a quando chi ci sta dentro non dimostrerà di avere compreso che attorno al Palazzi dei Normanni c’è la Sicilia e 5 milioni e mezzo di siciliani. Tutti – continua – potranno utilizzare la nostra struttura virtuale per imparare, insegnare, offrire, chiedere, sapere, denunciare, ma non per dire cose che non sono vere. Le bugie devono essere vietate. Il mio obiettivo è fare in modo che la presa in giro rimanga una prerogativa del solo mondo reale”. “Sono – conclude Miccichè – tutti obiettivi raggiungibili, che non richiedono grandi investimenti ma prevedono grande partecipazione e impegno. Questo convegno rappresenta per me, come semplice cittadino, come padre, come uomo politico, l’inizio di un progetto e di una sfida che spero coinvolga tutti”.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho fatto un post e ti ho citata

Anonimo ha detto...

Ed io ho letto il post di Beppe: davvero interessante e soprattutto lesto nella lettura...saluti a tutti e due...

Anonimo ha detto...

é vero quanto detto dal Presidente Miccichè. In tutti questi anni è stato dipinto della Sicilia un ritratto a tinte fosche che si è imposto sulle nostre coscienze, quasi ipnotizzandoci. Svegliamoci da questo torpore, Siciliani !!!, sforziamoci di andare oltre una realta che possiamo cambiare, se vogliamo. Siamo grandi!. Allora, ecco, che se per pochi attimi riuscissimo a dimenticare la storia più tragica della nostra terra, potremmo notare di essere un popolo meraviglioso dal ricco bagaglio culturale, dalle tradizioni profonde. Un popolo tenace e forte che spesso sono solito paragonare alla Ginestra, pianta decantata da Leopardi. Come la Ginestra, pur piegandosi di fronte la colata di lava di un vulcuno,riesce a risorgere dalle ceneri laviche, così anche noi con la nostra forza sappiamo dimostrare che non rimaniamo insofferenti di fronte le problematiche sociali ed economiche che affligono la nostra Isola, ma sappiamo reagire. Oggi, la Sicilia è una terra di speranze. La cultura, il ricco patrimonio culturale e artistico, la determinazione, il desiderio di riscatto, e la tenacia di molta gente; questa è la Sicilia, oggi. Non più soltanto mafia. Funzione della politica è, dunque, consegnare alle future generazioni una Sicilia diversa, più bella e più ricca. Qualcuno mi potrà accusare di essere un sognatore,ma credetemi, amici, i sogni si possono avverare, solo però se ci crediamo con tutta la nostra forza. In una società attiva, poi, il cambiamento non può e non deve partire, soltanto, da singoli gruppi politici o culturali, ma ciascuno deve farsi promotore del cambiamento e questo mi sembra che lo abbia fatto intendere bene il Presidente nel suo discorso. Ogniuno in questa società ha una sua parte, un suo ruolo. Un dovere morale ed etico nei confronti di se stesso e degli altri: saper cambiare una società il cui modus vivendi non rispecchia le nostre esigenze.

Anonimo ha detto...

E Buon Natale!

Anonimo ha detto...

Debora osserva attentamente :)

Anonimo ha detto...

Ciao Adelaide!!!
Sono contento per le dichiarazioni che ha lasciato Micciché nei riguardi di cuffaro!!!
La sicilia ha bisogno di una svolta di una rinascita e nn di persone come Cuffaro che vogliono costruire 4 inceneritori per ferci morire tutti!
Io spero allora che Ginfranco Micciché salga al posto di Cuffaro e possa dunque salvare la nostra terra!!Andrea...